La melanzana è un ortaggio rustico e semplice da coltivare, resistente alla siccità e amante dei climi miti,ha un fusto robusto ed è poco soggetto alle malattie. Insieme a patata, peperone e pomodoro appartiene alla famiglia delle solanacee ed è conosciuta scientificamente come Solanum melongena.
Clima e terreno adatti alle melanzane
Le melanzane sono una coltura davvero resistente alle malattie, il loro maggior punto debole è legato al clima, visto che il freddo può fermare la crescita della pianta rendendola nana, mentre un eccessivo caldo blocca il raccolto: se le condizioni sono sfavorevoli è possibile infatti che si verifichi una cascola dei fiori, ovvero la caduta anormale e prematura dei fiori con conseguente perdita dei frutti. Tuttavia niente paura, è sufficiente qualche piccola accortezza per garantire una buona riuscita di questo ortaggio e si può sempre proteggere la pianta quando la temperatura è troppo alta con reti ombreggianti, quando è troppo bassa con tessuto non tessuto.
Terreno
Le melanzane richiedono un terreno ricco di materia organica e sostanze nutritive, come altre solanacee quali pomodori e peperoni sono ortaggi abbastanza esigenti. Anche il fatto che l’acqua non ristagni è molto importante . Per questi motivi bisogna curare la preparazione del suolo, con una vangatura profonda, in modo da renderlo sciolto e drenante. Per una buona riuscita di questa coltura nell’orto è importante che il terreno sia fertile e ben concimato. Prima del trapianto o della semina si possono interrare dai 3 agli 8 kg di letame maturo per ogni metro quadro coltivato.
Il giusto clima e tempi per la semina
Le melanzane sono piante abbastanza delicate dal punto di vista del clima: richiedono un’esposizione solare ottima e soprattutto bisogna prestare attenzione alle temperature. Sotto ai 9 gradi la piantina subisce stress climatico causato dal freddo e rischia di restare nana, per cui attenzione in particolare di notte. Una temperatura superiore ai 15 gradi sarà poi necessaria all’allegazione dei fiori (mutazione dei fiori in frutto), mentre temperature superiori a 32 – 33° C causano la cascola dei fiori.
Questo ortaggio in genere si semina a marzo in semenzaio protetto, mentre il trapianto a dimora nell’orto viene fatto generalmente a fine aprile o maggio, per quanto esposto sopra riguardo alle temperature bisogna mettere le piantine in campo solo quando le temperature sono stabilmente superiori ai 9 gradi.
Potature, sostegni e rincalzi
Sostegni. La predisposizione di tutori per sostenere la pianta è molto utile, anche se il fusto di questo ortaggi lignifica bene ed è resistente. Alcune varietà di melanzane hanno frutti che pesano parecchio e caricano i rami di un arbusto dal fusto comunque limitato, che potrebbe piegarsi se non viene sostenuto adeguatamente. In genere si utilizzano canne di bambù o appositi pali in plastica, cui legare il fusto man mano che cresce.
Rincalzo. Un’operazione di rincalzatura leggera, riportando un poco di terra ai piedi del fusto può essere utile a rafforzarlo e aiutare quindi i sostegni, impostando la pianta stabile e ben eretta.
Potatura. Come per i pomodori anche nel caso della melanzana vanno eliminati i germogli ascellari, per ottimizzare la produzione della pianta. Non si tratta di una vera e propria potatura, questa operazione viene chiamata in diversi modi in base alle zone (scacchiatura, sfemminiellatura, …).
Quando irrigare
La pianta della melanzana è resistente alla siccità perché ha un apparato radicale che si spinge molto in profondità. L’irrigazione deve essere progressiva.
Avversità della melanzana
Abbiamo già citato parlando del clima adatto e del terreno il possibile avvenimento della cascola dei fiori, che ovviamente chi coltiva melanzane deve cercare di evitare. Non si tratta di una malattia vera e propria ma di una semplice fisiopatia dovuta a clima avverso o a uno squilibrio nutritivo. La cascola dei fiori di melanzana si verifica soprattutto per una temperatura troppo alta, quindi avviene nei mesi estivi molto caldi: spesso la produzione si arresta a luglio e riprende a settembre, visto ce la melanzana richiede temperature tra i 15 ed i 30 gradi, mentre sopra ai 32-33 gradi i fiori cadono prima di fruttificare. Questo problema si può manifestare anche per eccesso di azoto nel terreno oppure per carenza d’acqua.
Quando si raccoglie la melanzana
Le melanzane si raccolgono circa una decina di giorni dopo l’allegazione dei fiori, prima che il frutto diventi duro. Si tratta di un ortaggio che produce a partire dall’estate fino a novembre quando il freddo la mette in difficoltà. La pianta muore alla prima brinata diffondendo un odore simile al tabacco.
La melanzana matura si riconosce per la sua buccia brillante, il frutto poi invecchia e lo si nota dalla perdita di lucentezza, da qui assume un colore giallastro marrone sulla buccia, che diventa dura e legnosa. Importante quindi non aspettare troppo per il raccolto e scegliere il momento giusto.